In estate lo spagnolo era fuori dai piani. Ma l’ex viola ha convinto il tecnico: pure trequartista al posto di Eriksen. È in scadenza, potrebbe firmare per un altro anno
Guardare la gara col Torino e pensare a Lugano, ma anche al Real. Vent’anni fa. Quando Borja faceva il trequartista e creava. «Non c’è storia, quando sei vicino alla porta ti diverti di più». Oggi è tornato ai tempi blancos, di nuovo importante. Questione di incroci, collegamenti, storie che cambiano e tornano. Borja Valero, contro i granata, ha giocato titolare la quarta gara su sei dopo la ripresa, dietro le punte. Rivincita: perché in Svizzera, nel ritiro blindato, Conte gli disse che non sarebbe rientrato nei suoi piani. «Fu chiaro fin da subito, ma io sono testardo. Non volevo mollare».
SICUREZZA RITROVATA — Proprio come al Real: «Durante la mia formazione a Madrid ho visto più di 300 ragazzi, l’85% di loro non ha sfondato. Quelli scartati li vedevi partire con lo zaino. Sembrava X Factor, ma senza pubblico». Borja ha tenuto botta, ha fatto carriera, e in estate ha convinto Conte a lasciarlo almeno in rosa. «Sapevo che l’occasione sarebbe arrivata». Ora, a 35 anni, sta vivendo una seconda vita nel post lockdown. E l’Inter starebbe pensando di fargli firmare perfino un contratto nuovo.
Borja era in scadenza il 30 giugno, ma ha scelto di terminare la stagione con i nerazzurri, in Europa e in Serie A. Conte è rimasto colpito dalla sua professionalità, ma soprattutto dalla sua fame. Un esempio per tutti. Barella e Sensi out per infortunio? In mezzo gioca lo spagnolo: tre da titolare nelle ultime quattro, fuori solo con il Bologna. Voluto da Spalletti nel 2017, Borja si è sempre definito «un 12esimo uomo». L’anno scorso era una riserva, ma in estate è ripartito da zero.