Depay gela i bianconeri su rigore, poi sale in cattedra Ronaldo, che prima pareggia dal dischetto e poi segna un gol spettacolare da 25 metri. Ma non basta: il 2-1 qualifica i francesi
La Juve esce da questa strana Coppa d’agosto e i prossimi giorni diranno se anche Maurizio Sarri uscirà dalla casa della Signora. Di certo, l’eliminazione agli ottavi contro questo Lione, squadra diligente e poco più ma con una condizione decisamente migliore, è uno di quegli eventi destinati a lasciare macerie: il disastro è figlio della caduta inattesa dell’andata, ma anche di questo 2-1, inutile e raccolto grazie solo alla forza di Cristiano.
Serviva una Juve impetuosa, coraggiosa, e invece si è rivista per larghi tratti la creatura priva di forze e di idee vista nelle ultime giornate di questo campionato. I bianconeri possono mangiarsi le mani anche perché vanno fuori nonostante l’arma atomica che hanno in casa. Ronaldo, l’unico a provarci davvero, il totem a cui tutti si appendono, non andrà nella sua Lisbona per la final 8: lui, che dal 2011 era sempre andato ai quarti, si aspettava altro dalla rivoluzione annunciata a inizio stagione. Come tutti, non potrà accontentarsi di un campionato vinto sì, ma senza mai entusiasmare.