Il polacco, in scadenza a giugno, se vorrà affrontare il torneo continentale dovrà scendere a patti col club azzurro che chiede 15 milioni
È una battaglia di nervi, che ormai rischia di concludersi solo a fine gennaio con la conclusione della sessione invernale di mercato, proprio il 31. Già perché quella fra Arek Milik e il Napoli è diventata una tele novela, o anche un braccio di ferro. Questione di punti di vista. Il presidente Aurelio De Laurentiis ha mostrato comunque fermezza in questa situazione che è maturata nella scorsa primavera. Quando il centravanti polacco rifiutò l’offerta di ingaggio del Napoli – circa 4 milioni di ingaggio netto, però col club che voleva una clausola rescissoria alta, mai accettata da giocatore e procuratore – e allora il direttore sportivo Cristiano Giuntoli informò l’agente David Pantak che da quel momento l’atleta era sul mercato.
Ma il procuratore non si è mostrato lungimirante e alla fine di un mercato estivo fra “no” (alla Fiorentina) “ni” (alla Roma, trattativa saltata dopo le visite mediche) e sogni di un “sì” (alla Juve) di fatto Arek non ha trovato una destinazione e ora rischia seriamente di saltare l’Europeo con la Polonia, come gli hanno già spiegato i dirigenti federali del suo Paese. Già perché nel frattempo il Napoli ha puntato su Victor Osimhen, sul rinnovo di Dries Mertens e sull’alternativa Andrea Petagna in quel ruolo, per cui da quattro mesi Milik si allena ogni giorno da solo a Castel Volturno e ha visto il campo solo per qualche minuto, l’ultima volta proprio contro l’Italia di Mancini, un quarto d’ora il 15 novembre scorso al Mapei Stadium di Reggio Emilia con la maglia biancorossa della Polonia.