In edicola su Sportweek, il magazine della Gazzetta: lo svedese parla del Milan attuale, della sua infanzia, della moglie Helena e della sua filosofia di vita
Ibra che sa perdere, ma il 95 per cento delle volte vince. Ibra che non cerca la rissa, capita. Che non fa retromarcia, ma sa chiedere scusa. Ibra che non vuole essere perfetto, gli basta essere il migliore. Ibra, il Milan e l’anno più bello della sua vita: questo, se vince qualcosa. Ibra e le cazzate, Ibra e le magie. Ibra, pane e latte. Ibra che ti dà un’ora di tempo, ma poi non guarda mai l’orologio. E si racconta. Mai banale, zero diplomatico. Vivaddio. Undici lettere, undici volte Ibrahimovic, l’uomo del 2020. Una cola light e via, si parte. Palla a Ibra.